Veneto: il voto politico visto da vicino

Il gruppo dirigente della Cisl veneta distoglie per mezza giornata l’attenzione dai quotidiani problemi della crisi e da quelli del percorso congressuale per approfondire e riflettere sulle recenti elezioni politiche. L’appuntamento per lunedì prossimo, 18 marzo, con il prof. Paolo Feltrin, a capo della società di studi e ricerche Tolomeo.
Il tema è l’analisi del voto, capire meglio quello che è successo nelle 4.728 sezioni dove si sono recati a votare gli elettori veneti.
A partire dalla partecipazione che avuto il suo apice a Pianezze, comune collinare (nonostante il nome) della provincia di Vicenza con 2.073 residenti: 88,5 % di votanti, primo partito M5Stelle con il 24% delle schede valide; all’opposto si colloca Danta di Cadore, comune ladino con 513 residenti, dove ha votato la metà giusta degli aventi diritto assegnando il primo posto sempre a M5Stelle con 51 voti.
Interessante la grafica con cui l’analisi di Tolomeo rappresenta il tasso di partecipazione nei singoli comuni veneti usando i toni di grigio: una macchia scura (la partecipazione più alta) si evidenzia nel centro veneto per poi diventare sempre più chiara (% di voto più bassa) mano a mano che ci si avvicina ai confini della regione.
Il rapporto di Feltrin (una prima ricerca precisa il politologo) sul voto dei veneti considera poi, sempre con una mappatura comunale, i punti di forza e di debolezza dei vari partiti ponendoli a confronto con le precedenti elezioni politiche. Le diversità locali emergono con grande evidenza: il crollo della Lega Nord è fortissimo nella Bassa Veronese e nei Comuni tra Treviso e Vicenza, sempre nella Bassa Veronese perde di più il PdL. Più diffuse, anche se meno pesanti, le variazioni in negativo per il PD: dall’area centrale veneziana e padovana al nord e sud vicentino.
L’analisi sarà completata con una rappresentazione dei flussi di voto, delle principali caratteristiche dell’elettorato dei principali partiti (età, scolarizzazione, ecc.) e dai risultati di alcuni sondaggi compiuti in prossimità della scadenza elettorale sia in Veneto che nel contermine Friuli Venezia Giulia. Anticipiamo i risultati solo delle domande riguardanti l’euro: per il 77,7% dei veneti intervistati “è meglio per il futuro dell’Italia rimanere nell’euro”.