Treviso: sciopero e sit in dell’Igiene privata

Treviso – E’ cominciato bene nella Marca lo sciopero di due giorni (oggi e domani, martedì 17 gennaio) dei lavoratori delle aziende private d’igiene ambientale. L’astensione dal lavoro è pressoché totale se si escludono i lavoratori che devono, per legge, svolgere i servizi essenziali. Alla base dello sciopero il mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2010. L’agitazione è stata infatti proclamata da Fit Cisl, Fp Cgil , Uiltrasporti e Fiadel in seguito alla rottura delle trattative. In entrambe le giornate i lavoratori daranno vita a presidi dalle 4.00 del mattino a mezzogiorno davanti alle sedi della Contarina Spa a Lovadina di Spresiano, e della Sit Spa a Vittorio Veneto. In provincia di Treviso i lavoratori occupati in questo settore e dipendenti di aziende private (una decina in totale) sono un migliaio.
“Lo sciopero segue quello dello scorso novembre - spiega Nicola Toffoli, segretario generale della Fit Cisl di Treviso -. Il comparto dell’igiene ambientale privata, che opera prevalentemente nella raccolta dei rifiuti e nello spazzamento delle strade dei piccoli e medi centri urbani, è in attesa del rinnovo contrattuale da un anno, in un contesto in cui le aziende chiedono sempre maggiori sacrifici ai lavoratori. La vertenza messa in atto non è solo per la tutela delle condizioni di lavoro, del salario e delle condizioni di salute e sicurezza, ma si è resa necessaria per costruire un settore efficiente, in grado di garantire una più elevata qualità dei servizi anche alla luce della liberalizzazione che avrà i suoi effetti di legge a partire dal prossimo mese di marzo”.
“Il rinnovo del contratto, a tal proposito, assume un aspetto fondamentale - conclude Toffoli - per evitare che le tanto acclamate liberalizzazioni si trasformino in una ghiotta occasione per ‘’qualcuno’’ che potrà avere la possibilità di sfruttare il sistema delle gare al massimo ribasso e la mancata applicazione dei contratti di riferimento del settore (FISE e Federambiente): a pagarne le conseguenze, sarebbero ancora una volta solo i lavoratori e le lavoratrici”.
Cisl Treviso
Ufficio stampa
Federica Baretti