Produttività: la Cisl sottoscrive l’accordo

La Cisl rompe gli indugi e formalizza alle associazioni imprenditoriali la propria adesione e sottoscrizione all'accordo sulla produttività. La decisione è stata assunta ieri dopo la stesura del testo conclusivo dell’accordo sulla base degli esiti di un incontro tra le parti dell’8 novembre scorso nel corso del quale erano state risolte le ultime questione. La Uil ha invece subordinata la firma alla valutazione della segreteria nazionale già convocata per lunedì mattina.
Sul comportamento della Cgil si è espresso in modo critico Raffaele Bonanni ricordando come la confederazione di Susanna Camusso nella fase finale del negoziato abbia assunto posizioni chiaramente ostative la conclusione positiva dell’accordo. In particolare la Cgil ha posto la pregiudiziale Fiom che, scrive il segretario della Cisl in una nota di commento sull’accordo“ con tutta evidenza non poteva essere risolta in questa trattativa che riguardava l’insieme dei settori e verteva su una tematica, la produttività e la detassazione dei salari oggettivamente diversa e non collegabile”.
Per Bonanni è probabile che la Cgil, come in altre occasioni, non sottoscriva l’accordo a cui, come ha avuto modo di ribadire nei giorni scorsi il segretario aggiunto Giorgio Santini, ha attivamente partecipato compresa la scrittura di propria mano dei testi.
Andando ai contenuti dell’accordo questo parte da una premessa dove le parti ribadiscono la loro piena autonomia in materia di contrattazione collettiva, specie per quella di aziendale e territoriale (il c.d. secondo livello) e chiedono al governo di rendere definitiva la detassazione e la decontribuzione del salario di produttività (aliquota finna del 10% e sgravio contributivo del 5%) con una applicazione alle retribuzioni fino a 40.000 euro annui. Poi vengono affrontati i temi della produttività di sistema (per il cui miglioramento dovrebbero intervenire politiche nazionali) ed una riduzione delle tasse su lavoro ed imprese. Sulla contrattazione si punta a rafforzare quella di secondo livello con l’applicazione dell’accordo del 28 giugno. Sulla rappresentanza si punta alla applicazione dell’accordo del 28 giugno 2011 definendo entro il prossimo mese di dicembre un regolamento sulla misurazione della rappresentanza, la disciplina delle Rsu, l’effettività delle intese sottoscritte, il rispetto delle clausole di tregua sindacale, di prevenzione e risoluzione delle controversie collettive compresi eventuali meccanismi sanzionatori sulle organizzazioni inadempienti. Sul tema della partecipazione dei lavoratori si richiede al Governo l’esame preventivo con le parti sociali dei decreti legislativi attuativi della delega sulla partecipazione dei lavoratori.
“L’accordo- sottolinea Bonanni - rafforza la contrattazione di secondo livello introducendo una nuova opportunità e cioè che i contratti nazionali possano definire che una quota degli aumenti sia destinata al salario di produttività negli accordi di secondo livello. In questo modo da una parte si rendere possibile la contrattazione di secondo livello per un numero sempre maggiore di lavoratori e dall’altra si permette loro di beneficiare della detassazione del 10%, quindi di avere più salario in busta paga.
In allegato: testo dell’accordo “linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia”. Roma 16 novembre 2012