Previdenza complementare: contributi dalla Regione per più di 5.600

Lunedì, 18 maggio 2009
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Ha fatto centro la legge regionale 10/2007 che ha istituito, grazie alla iniziativa sindacale, un contributo economico a favore di alcune fasce di lavoratori che aderiscono alla previdenza complementare.
Da una prima verifica delle pratiche risultano infatti pervenute ed ammissibili oltre 5.600 domande di cui più dell'80% presentate da giovani lavoratori a cui, applicandosi interamente il sistema previdenziale contributivo, la pensione complementare diventa una fonte fondamentale di reddito da aggiungere alla pensione pubblica per mantenere, da anziani, condizioni di vita adeguate e dignitose.
Positive anche le risposte dalle altre fasce di lavoratori per cui è previsto il contributo: quelli che hanno utilizzato congedi parentali ed i collaboratori a progetto (più di 100 domande) che in Veneto, caso unico in tutta Italia, possono aderire ad un Fondo Pensione negoziale e quindi controllato dalle Parti Sociali (sindacati ed imprenditori): il Fondo Solidarietà Veneto.
Il 90% dei richiedenti ha un'età inferiore ai 39 anni. Le città di residenza dei lavoratori dalle quali è pervenuto il numero più alto di domande sono Venezia (188), Verona (120), Padova (114), Vicenza (103) e Castelfranco Veneto (76).
L'importo del contributo di cui beneficeranno i richiedenti varia da un minimo di 200 euro per la fascia "giovani lavoratori", ai 500 euro per i collaboratori mentre alla fascia "congedi parentali" toccano 400 euro.
Soddisfazione (è il primo anno di intervento della legge che si sviluppa nell'ambito del triennio 2009-2011) è stata espressa dal segretario della Cisl veneta Maurizio Cecchetto per il quale "la legge va, nonostante le difficoltà di vario tipo, che ha incontrato in partenza. Come Cisl ci siamo impegnati a fondo e non solo per informare i lavoratori di questa opportunità e per assisterli nella presentazione delle domande. L'impegno della Regione a promuovere le adesioni alla previdenza complementare anche con un incentivo economico per alcune fasce di lavoratori è un grande risultato ed è unico in Italia (escludendo il Trentino Alto Adige). Riteniamo che il bando di quest'anno possa essere migliorato prevedendo che possano beneficiare del contributo anche i lavoratori immigrati extracomunitari, allargando i requisiti per i soggetti in aspettativa per congedo parentale (maternità), riconfermando l'accesso ai collaboratori ed inserendo anche i lavoratori iscritti ad un Fondo sospesi dal lavoro o posti in Cig".
Sono proposte che la Cisl intende presentare alla Regione già dalle prossime settimane.
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