Padova: seminario Cisl sulla previdenza complementare

Gli interventi sul sistema previdenziale disposti dal governo Monti ci motivano ancor di più a promuovere la previdenza complementare tra i lavoratori. E’ questo, in sintesi, il senso che il segretario della Cisl di Padova, Adriano Pozzato, ha voluto dare alla giornata di formazione “Pensioni , punto per punto. Cosa cambia dal 1 gennaio 2012” che si è svolta oggi al Crowne Plaza Hotel.
Sala affollatissima e attenzione massima verso i tre relatori che si sono avvicendanti sul tema.
A partire da Vanna Giantin che si è inoltrata nella spiegazione, slide dopo slide, dei provvedimenti introdotti da Monti nella legge cosiddetta Salva Italia e dei suoi effetti sulle attese pensionistiche dei lavoratori dipendenti. E’ toccato poi a Sabrina Dorio, responsabile delle politiche di welfare per la Cisl del Veneto, introdurre la seconda faccia del sistema previdenziale, quello della previdenza complementare che, nel Veneto, trova una specifica declinazione nel Fondo pensione Solidarietà Veneto, la cui attività è stata descritta dal suo direttore, Paolo Stefan.
In provincia di Padova il fondo pensioni regionale conta su quali 6.400 iscritti (il 14% del totale) la cui età media è di 41 anni. Nel 74% dei casi si tratta di uomini. Si tratta per il 90% di lavoratori dipendenti occupati nel settore manifatturiero, industriale ed artigiano, come la metalmeccanica (59%), il sistema moda (11%) e delle costruzioni (12%). Significative anche le adesioni tra i lavoratori delle aziende della chimica in senso lato e delta trasformazione alimentare.
“La adesioni in provincia di Padova- ha sottolineato Stefan- hanno registrato un’ottima accelerazione nella parte finale del 2011. Il nostro Fondo è apprezzato per la sua vicinanza all’iscritto oltre che, naturalmente, per i risultati che abbiamo conseguito, nonostante la crisi”.