Gruppo Ceccato (Vicenza): solidarietà più formazione e lo stipendio al 100%

Contratti di solidarietà nel vicentino. L’ultimo arrivato è quello del Gruppo Ceccato di Thiene, una delle grandi aziende che vendono automobili e veicoli industriali nel Nordest e sulla cui attività si è abbattuta la crisi del settore che registra un progressivo calo delle vendite di tutti i marchi, Fiat compresa. “In Veneto non è la prima concessionaria che risente della contrazione del mercato degli autoveicoli- conferma Maurizia Rizzo, segretaria regionale della Fisascat, il sindacato dei lavoratori del commercio della Cisl - e già in altri casi, per bloccare i possibili conseguenti licenziamenti del personale, siamo ricorsi alla Cig e ai Contratti di Solidarietà”.
In questo caso però a fare testo è la dimensione dell’azienda e alcune specifiche caratteristico dell’accordo che è stato sottoscritto nei giorni scorsi presso la Direzione Regionale del Lavoro a Venezia. L’accordo riguarda 3 aziende del Gruppo e coinvolge un totale di 365 e cioè tutti i lavoratori dipendenti: impiegati, tecnici ed operai, occupati per la gran parte in provincia di Vicenza (ma anche di Treviso e Padova).
Ma c’è un secondo aspetto che da grande valore all’accordo “Grazie al positivo atteggiamento dell’azienda- prosegue Giovanni Battista Comiati della Fisascat vicentina- abbiamo fatto molto di più che salvaguardare il posto di lavoro di tutti i lavoratori. Si è stabilito infatti che le ore non lavorate (il 60% dell’orario di lavoro) saranno utilizzate per realizzare un piano di formazione e riqualificazione per tutti i dipendenti con corsi che si svolgeranno sia in aula che con attività pratiche. L’attivazione di questo percorso formativo “on the Job”, sul lavoro, avrà anche una positiva conseguenza sulle retribuzioni. Oltre alla integrazione dell’80% sulle ore non lavorate che si ottiene con la indennità di Cig Straordinaria ai lavoratori verrà concesso anche il restante 20% grazie alla partecipazione ai corsi di formazione, arrivando così di fatto al 100% della retribuzione”.
L’opportunità è data dalle risorse disposte nella legge 183 del 2011, la cosiddetta Salva-Italia, del Governo Monti per finanziare le misure anticrisi del 2009.