Feltrin: in Veneto la Lega vince anche da sola

Mercoledì, 14 aprile 2010
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I risultati delle elezioni regionali e comunali sono stato l'oggetto della approfondita analisi che il prof. Paolo Feltrin ha proposto al gruppo dirigente della Cisl del Veneto riunitosi oggi in forma seminariale.
Feltrin ha affrontato in modo dettagliato tutti gli aspetti salienti del voto di fine marzo: dall'astensionismo al rebus veneziano.
Nelle 13 regioni in cui si è votato vi è stata la più forte caduta di partecipazione al voto registratasi nel dopoguerra (ha votato il 63% degli eventi diritto) allineandosi così alla bassa affluenza che si registra alle Europee. Una dinamica da spiegare perché, ha osservato lo studioso trevigiano, questo astensionismo cresce nel mentre aumentano il ruolo ed i poteri delle regioni. Un spiegazioni può stare nel fatto che il voto, come nei paesi a democrazia avanzata, è visto sempre più come un diritto che come un dovere.
Ma si tratta di una spiegazione insufficiente. Feltrin ha anche dettagliato i numeri della astensioni: più alta nelle regioni di centrosinistra mentre l'unica regione in controtendenza è stata la Calabria, anche per la forte concorrenza esercitata dal voto di preferenza.
La vittoria è stata, senza ombra di dubbio del centrodestra, che sarebbe stata ancora più forte se ci fosse stata più partecipazione al voto.
Per quanto riguarda il Veneto i dati sono ancora più chiari: netta vittoria della Lega che, con i voti ricevuti (e correndo da sola me avrebbe avuti ancora di più) potrebbe, con l'attuale sistema elettorale regionale, vincere anche da sola. Il partito del presidente Zaia, che è passato dal 14,7% ottenuto alle regionali 2005 all'attuale 35,2 % (con una punta del 48,5% a Treviso), ha portato a casa sia voti del PdL che del Centrosinistra (specie PD).
Nel complesso il Veneto si presenta come la regione d'Italia dove più forte è la coalizione di centrodestra (63,2% dei voti).
Molto negativi i numeri invece del centrosinistra che dal 40,4% delle regionali 2005 scende al 31,9% . In particolar modo il Partito Democratico prosegue nella sua perdita di voti (- 4 %) che sembra non trovare uno stop.
Sul caso Venezia le spiegazioni della sconfitta del ministro Brunetta, sotto il profilo del flusso dei voti, Feltrin ha presentato la sua analisi dei voti: l'ipotesi , dai più richiamata, che addebita al "tradimento" di una parte dell'elettorato leghista ha avuto in effetti una dimensione numerica modesta mentre ben più numerosi sono stati (oltre 4.000) gli elettori di centrosinistra che hanno dato il voto al candidato del proprio schieramento in Comune e hanno invece preferito Zaia per la regione.
In coda i risultati di un sondaggio di opinione realizzato tra marzo 2008 e gennaio 2010 tra i cittadini del Veneto. Tra i principali problemi della regione aumenta a dismisura (dal 24,8 al 65,3) il peso di Crisi e disoccupazione mentre scendono notevolmente Sicurezza e immigrazione (da 49,7 a 31,1) e Viabilità e traspori (da 45,1 a 22,9). Di pochissima rilevanza il tema/problema Ambiente e ancor meno Tasse.
In netto peggioramento tra febbraio e marzo 2010 il giudizio sull'operato del governo.

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