Elezioni regionali Veneto, Feltrin: vittoria annunciata con mistero veneziano

Martedì, 06 aprile 2010
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Paolo Feltrin, professore di Scienza dell'Amministrazione presso l'Università di Trieste, dirige la Tolomeo, studi e ricerche, società che si occupa delle politiche pubbliche, della ricerca politica, socio-economica, organizzativa e di mercato. Si occupa anche di temi relativi all'organizzazione sindacale. Il prossimo 14 aprile sarà relatore nella sessione dell'Esecutivo della Cisl del Veneto dedicato all'esame dei risultati delle elezioni dello scorso 28 e 29 marzo.
Parliamo delle elezioni regionali in Veneto: chi ha guadagnato voti e chi li ha persi?
Dobbiamo considerare i risultati in percentuale perché nei valori assoluti ha pesato l'aumento degli astensionisti, un fenomeno che io non giudicherei così negativamente: le persone pensano al voto sempre più come diritto da utilizzare che come dovere da compiere.
In termini percentuali il primo vincitore è indubbiamente la Lega, pur con differenze territoriali anche significative. Rispetto al 2005: il grande balzo in avanti a Treviso, la crescita più modesta a Padova, Venezia e Vicenza, la stabilità a Belluno, Rovigo e Verona. Un risultato che è compatibile con il fatto di avere la figura del candidato Presidente, Zaia, leghista e trevigiano.

Oltre alla Lega?
Ci sono altri due vincitori. Il primo è il centrodestra che nel 2005 aveva avuto il 52% dei voti mentre quest'anno è arrivato al 60%. Ma attenzione: nel 2005 c'era anche l'UDC che invece in questa ultima tornata elettorale è andata per conto proprio. Sommati darebbero quasi il 66% dei voti.
Poi vince anche Grillo, che ha sfiorato l'elezione di un proprio rappresentante al Consiglio Regionale con un 3% di voti che non è facile da mettere insieme in competizioni come quella regionale. Tutti voti portati via alla sinistra, in particolare a quella ambientalista ed ecologista che, non a caso, non ha avuto buoni risultati.

E il centrosinistra?
Cala, dal 2005, di 10 punti. I suoi voti sono andati, come dicevo, in parte a Grillo ed in parte alla Lega.

Torniamo ai vincitori, c'è stato il sorpasso della Lega sul Pdl?
Come annunciato e previsto, sì. E' un risultato in linea con l'area lombardo-veneta. Prendiamo ad esempio le province dove la Lega ha avuto la percentuale più alta di voti: nelle prime 10 ce ne sono 5 venete e 5 lombarde. Oppure: delle 11 province dove la Lega ha superato il 30% dei voti cinque sono venete e sei lombarde. La Lega si è presa voti dal Pdl (che è arretrato di 4 punti) e dal centrosinistra.

In Veneto, come in altre regioni, l'elettorato è a maggioranza femminile. I voti hanno però premiato il partito che aveva meno donne in lista...
Non c'è una frattura elettorale di genere. La predominanza numerica delle elettrici è dovuta a fattori demografici (vivono di più degli uomini). La Lega è poi vista come un partito "macho"; la sua simbologia e il suo linguaggio sono così ed evidentemente non allontanano il voto delle donne.

Veniamo alle elezioni comunali che hanno avuto epicentro a Venezia, come spiegare la sconfitta di Brunetta?
A meno che non ci si voglia accontentare delle spiegazioni finora circolate, che, a mio modo di vedere le cose ed analizzare i numeri, non spiegano nulla, va fatto un supplemento accurato di inchiesta (analisi sul voto). La Lega traditrice? E come spiegare allora i 7.300 voti che Brunetta ha preso in più sui voti riportati dalla Lega? Chi glieli ha dati? E' un mistero, veneziano, da chiarire.

Tutti i risultati elettorali del Veneto in
http://oe.consiglioveneto.it/ode/web/ita/index.jsp

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