Birra Castello: la detassazione da più gusto alla buona contrattazione

Venerdì, 15 febbraio 2013

Alla Birra Castello di Pedavena (BL) 52 lavoratori con il contratto dell’industria alimentare, si tirano le somme dell’accordo per il salario di produttività (premio di risultato) sottoscritto tra RSU, sindacati del settore ed azienda il 1agosto dello scorso anno. “Un aggiornamento delle regole- chiarisce Corrado De Salvador della Fai Cisl – che facciamo di anno in anno dal 2007, quando, nell’ambito della contrattazione con l’azienda abbiamo istituito il premio di risultato. Nell’accordo di agosto abbiamo infatti, anche sulla base delle esperienze precedenti, migliorato il sistema di misurazione della produttività aziendale”.

Sistema che è stato costruito attorno a 6 indici, ognuno con una specifica scala di misurazione: la produttività (in pratica gli ettolitri di birra confezionati in rapporto al monte ore lavorate), il risparmio energetico (il consumo energetico in rapporto agli ettolitri prodotti), le perdite di prodotto durante la fase di fabbricazione e nella fase di confezionamento, l’andamento degli infortuni, la flessibilità degli orari di lavoro in rapporto alle esigenze della produzione. Risultato: se nel 2011, con le regole dell’accordo 2010, il premio è stato di 1.475 euro anno, nel 2012 si è passati a 1.700 euro per lavoratore.

Il premio di risultato della Birra Castello, salvata anni fa dalla chiusura grazie ad una grande mobilitazione sostenuta dai lavoratori utilizzando anche la rete, ha la caratteristica di mettere ciascun lavoratore nelle condizioni, operando con maggiore attenzione nelle proprie mansioni, di partecipare al risultato finale: dallo spegnere i macchinari quando non servono (risparmio energetico) alla cura del prodotto nei suoi vari passaggi (per ridurre al minimo le perdite), la stessa cura che deve mettere alla sua sicurezza ed infine la disponibilità al lavoro nei picchi di produzione che non mancano.

Se l’accordo è frutto di una contrattazione unitaria con Flai Cgil,  De Salvador sottolinea però che la pienezza del risultato la si è ottenuta grazie alla Cisl: l’importo infatti andrà infatti nella busta paga dei 52 lavoratori integralmente assoggettato all’aliquota forfetaria del 10% grazie all’accordo sottoscritto dalla Cisl lo scorso novembre con le Parti Sociali sulla detassazione del salario di produttività. “Quello della Birra Castello è uno degli accordi aziendali che la Fai Cisl prende come esempio- conclude Onofrio Rota, segretario regionale della federazione dell’agroalimentare-  per diffondere in tutto il Veneto la prassi della contrattazione aziendale che incrocia produttività e detassazione. La filiera nel suo complesso sta andando bene e non sembra risentire della recessione. Ci sono quindi margini e motivazione per  allargare l’azione sindacale”.