APE Volontario. Anche per chi lavora

L’Anticipo pensionistico volontario, così come regolato dal decreto emanato dal Presidente del Consiglio (ricordiamo che è ancora all’esame della Corte dei Conti), potrà essere goduto anche da chi continua a lavorare. L’APE volontario, a differenza di quello Social, non è una pensione ma un prestito volontario. Non a caso per essere effettivamente disponibile, oltre alla pubblicazione del decreto nella GU, saranno necessari gli Accordi Quadro tra il MEF, il Ministero del Lavoro e l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, e l’ANIA, Associazione Nazionale tra le Imprese Assicuratrici, accordi che dovranno essere stipulati entro 30 giorni dalla entrata in vigore del Decreto in oggetto.
L’Ape volontario può essere richiesto da chi ha raggiunto i requisiti per la maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi dalla data della domanda, tenuto conto degli adeguamenti alla speranza di vita. In pratica deve avere oggi come minimo 63 anni di età e 20 anni di contributi. Un altro requisito è che l’importo della futura pensione non deve essere inferiore a 1,4 volte l’importo del trattamento minimo al netto della rata di ammortamento del prestito. Il Decreto opportunamente precisa che coloro che hanno maturato i requisiti tra il 1 maggio 2017 e la data di entrata in vigore del Decreto potranno richiedere entro 6 mesi da tale data la corresponsione di tutti i ratei arretrati maturati. La richiesta di Ape volontario prevede vari passaggi: la domanda di certificazione del diritto all’Ape da presentarsi in via telematica all’INPS direttamente a cura dell’interessato o tramite il Patronato; l’attesa dell’esito da parte dell’INPS; l’effettiva domanda di Ape volontario una volta ottenuta la certificazione. Tale domanda dovrà ricomprendere la proposta del contratto di finanziamento, del contratto di assicurazione e l’istanza di accesso al fondo di garanzia. Inoltre contestualmente deve essere presentata la domanda di pensione di vecchiaia. L’importo dell’Ape (minimo 150 euro mensili) varia in relazione al numero di mesi per i quali viene richiesto. Il finanziamento può anche essere estinto in anticipo, totalmente o in parte, in ogni caso non si ripercuote sulla pensione ai superstiti in caso di premorienza poiché l’assicurazione è finalizzata a coprire questo rischio.